Amerò le tue labbra d’ararti
terra che m’isoli ai tuoi occhi
cielo e mare in te si fondono
sei la pelle bianca della notte
Le spine dei rossi fichi cespugliati
si sperdono nel tuo sfarinarti
e l’estate accompagna l’autunno
come l’anticipo della primavera
E mi flori di tocco lieve e attento
col profumo delle tue raccolte chiome
sventi l’essenza della tua rugiada
e m’inebri di quel fremito che cuce
francesconigri©2012