La mia macina è di pietra scolpita
scalpello di dita che carezzano
martello di garbo che ti sorride
versa l’unto del frutto d’annodato
La mia nave è di te legno intarsiato
profuma il massello al letto di mare
albero di viaggiarti d’intelato
àncora che rimane d’uncinetto
Il poco olio sfama il pane di pori
spuma la stiva di lenzuola pregne
dimmi tu cos’è il poco e cosa il pieno
se non l’amarti che colmo ti spande
francesconigri©08.03.2013