È l’attimo che giunge
d’aquila e ne sei ali
sguardi di socchiuso e
tutto è nel ventarti
orizzonte fuso di
vastità di mare ad infinito
dove stella il cielo di
desideri appassionati
Lì s’assola e mai
mai consuma d’ore il
morso intimo
Rotondo quell’abisso che
ti riporta in vetta
s’assapora lo
spessore dell’inverno nudo
dove profuma semplice il
colore d’albero
vasto d’incancellabile il
riscritto d’ieri ad oggi
Ed una corda più ti
lega del domani al rivolerlo
Più d’ogni anello fonde la
tua carne al cuore
l’anima della mente sposa
d’uno sboccio
pulsa la vena più
d’ogni pulsare e scorri
giovane la meraviglia tra
i pori del vissuto
Già
come la spuma d’onda che
salata ritraspare
Tenerezza di volo e di
cimasa scaldano i freddi
il buio del silenzio ha il
sapore delle labbra
pelle su pelle s’intesse e
veste lo sgomento
che di passione t’ama più di
stagioni
e ti pupilla
Saliva il rivedere di saliva
e più salivi
più ne scrivi in sangue
francesconigri©25.03.2013