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Alla sera di maggio ti bacerei
di chiome raccolte nei tuoi petali
il tuo roseto ancora si tepora
e il fresco ne viaggia il suo profumarmi

Ogni spina tra le mie dita è luna
risogna il sangue in goccia alla mia bocca
la carne del tuo bocciolo s’arrossa
di tenerezza che vuole passione

E ti curo così di mano lieve
come rugiada che veste il sorriso
la sua saliva è il labbro cheto e fiero
di quell’amarti più di gambo e stelo

francesconigri©02.05.2013