Ti scriverei del sole più tenero
quello del mattino che ti carezza
sui tuoi occhi chiusi il volo del gabbiano
si posa d’attesa della tua rete
La notte è un manto delle scie solcate
la tua barca è colma del marinaro
e se d’alba s’assopisce la spuma
già la tua marea si spande di pelle
Ti scriverei di lenzuola dissolte
d’un cielo terso di nuvole andate
come argentario che maremma al mare
di primavera che ti cristallina
francesconigri©04.05.2013
Molto bella versi incantevoli!
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grazie Ernesta 🙂
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