Se potessi ti sussurrerei la penombra
per dirti come la luna vuole la luce
stanca d’ogni sole del riflesso del giorno
stanerebbe i suoi crateri del fuoco perso
Il chiaroscuro è la carezza del palpito
stende il cielo del linguaggio scuro e buio
lo musica di silenti stelle alle labbra e
sguarda di brillarsi di carovana attesa
E quel vuoto pieno ti darei d’un brivido
come la mia pelle che s’anela ad orchidea
quella che sul ciglio del faraglione al mare
notturna s’apre al suo sale e se ne rugiada
francesconigri©21.05.2013