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Giunge d’afa della prima mattina
vinta da rondini in battere d’ali
già nuota umido l’alito del mare
lo spandi e più d’onde lo desideri

Sempre più soli i vicoli del passo
si fa vacanza già d’ogni portone
dov’erano inverno mani di sporta o
voci scolare acquadernate d’ore

Guardo il cielo d’intenso si fa azzurro
vedo anche i monti d’orizzonte chiaro
profuma di più denso forno il pane
e sale di languore il mezzogiorno

S’accende d’ogni poro all’incarnarsi
come la rosa del giardino pieno
s’erge spinosa ma va dritta al sole
si fa carezza bella ad occhi e mano

E quando arriva sera godi il fresco
fissi il vetro a cercare ancora l’alba
e il nuovo caldo che ti brucia è vero
ma colora il giorno di tela d’arte

E prima o poi rigiunge questa estate
ognuno alla sua pelle pone unguento
se ne fa bronzo o scudo di violetto
ma potrà dire un giorno di quell’olio

francesconigri©01.07.2013