Il mattino si fresca del pensarti
mentre i gabbiani già cercano il sole
rondini cantano l’unico cielo e il
profumo del pane è il languore di te
L’afa scandisce di rivoli umidi
l’attesa del fiume che celebra ore
tra le mani i miei passi tra le statue
sono il soffio al raggio che vi si riva
La pioggia ne puntualizza il ricciolo
come un pendolo che a sera rintocca
narra la sete del bagnarmi di te
e la fame delle tue stelle coltra
Giunge la notte del Tevere a Roma
il suo sguardo sa del crespo del giorno
che cerca il bacio tra i seni dei colli
e il latte di luna non basta al sangue
francesconigri©09.07.2013