Ti duni e sduni di soffio leggero
t’accumuli di fino e più sei grande
più di quel vento che porta l’altrove
arrossi il giorno l’indori e appassioni
Il tuo posarti all’afa accende il fiato
del mio fiume che si bacerebbe al tuo
e il dondolio del tuo danzarti spande
l’umido ricciolo che ne scorrerei
E quando cala di buio il notturno
manti silente di deserto a luna
lo sguardo s’orizzonta alla tua sete e
per te sarei oasi che ti disseta
francesconigri©13.08.2013