La tormenta dei brillii assola i ponti
del vestito corto che vuole il soffio
e gli affacci della notte coltrano
d’indefinito che si voragina
Il languore quasi brucia di labbra
somiglia al dolore di scotto insazio
il gusto saliva ancora di lingua
e ti ribolle il sangue tra le bolle
E mentre pensi di muretto se fu
cocente il morso o forse quel suo pasto
ogni stella è un passo fermo del cielo
e il sonno delle suole alletta il giorno
Ed è lì dove quel soffio t’umida
o dove brezzerebbe il tuo respiro
che aliterei il sapore del mio forno
per amarti del mordersi che pala
francesconigri©19.08.2013