Tra spezie e aromi ho cercato l’ebbrezza
il brivido che sapora la pelle
della saliva a quel gusto del raro
dove i mondi si fondono di sguardi
Bancavano i profumi e i volti stanchi
gentile terra che ogni giorno viaggia
nessun urlo nè lacrime in vetrina
solo i campi dei colori e i suoi odori
E stoffe tese e carni ricamate
di sudari al giorno che resuscita o
sacrifici che cibano gli altari
in un vasto intreccio di cieli uguali
Effluvi e sapori pasteggiavano
gli arcobaleni di trame risvolte
e anche il mare partoriva i suoi frutti
di barche e d’onde lontane e vicine
Tutto s’abbracciava malinconico
il sorriso non scioglieva le lingue
tornavano i lucchetti ai ponti sparsi
e quelle chiavi gettate nel fluire
Ecco mancava un bacio innamorato
dato così di mezzo agli universi
a regalare il fremito di un raggio
che fa dopo le notti un’alba sola
francesconigri©20.08.2013
Roma, Mercato Esquilino