C’è un viale senza lampioni nei pressi
la notte accieca l’asfalto al confuso
il passo si stanca all’indefinito
e la luna si sperde ai brillii vaghi
Un gatto ne stanzia il miagolio lento
le ruote girano ma di lontano
i fari sono fissi al mare d’oltre
e i baci ai muretti più non ombrano
Il coccio di bottiglia si sonora
ne lamenta lo strascichio del rotto
la sua solitudine è quel dolore
del ricordo del suo sano mescersi
Non vidi il tuo sguardo ma lo conobbi
nè il tuo profumo ma m’abita in pelle
non il tuo sapore ma mi saliva
come il fresco d’afa venta l’umido
Per questo t’amo di carezza al buio
il tuo sguardo parla le mie pupille
i miei occhi scrivono le tue labbra
nello spessore di quel viale io t’amai
francesconigri©03.09.2013