Abbandonami al tuo abbraccio ampio e caldo
‘chè il fiatare spazi del vento al sole
come l’autunno che spazza i pensieri
e corteccia alle carezze del cielo
Conto i filari al viale d’ansimarti
ed ogni foglia concima il volerti
le radici profumano l’umido
e le zolle vi ricontano il tempo
Se si svuotasse ora il Tevere gonfio
ti sfocerei il mio mare di rivarti
e gli alberi sfrondati a nudo molo
sarebbero il legno dell’intarsiarci
Ti darei quel respiro della terra
che spanchina il suo freddo dell’azzurro
e nell’abbandonarmi ogni folata
sarebbe il tuo sospiro che l’ha attesa
francesconigri©13.10.2013