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E così avrei voluto incontrarti
quasi attenta della tua distrazione
di quella voluta che non si ferma e
cerca il viaggio nella borsa stracolma

Avrei cucito un soffietto alla strada
per tramarti attorno il cielo all’asfalto
e sussurrare un sorriso ai tuoi vetri
per una smorfia di complice sguardo

In fondo alla mano le labbra pronte
ti disegnano il tocco dell’umido
e più giunge l’inverno col suo freddo
più rovisti del cercare l’abbraccio

E cos’è poi quel cedere e incedere
che spinge le dita al bagno di pelle
se non lo stringersi tra le stagioni
dei palpiti che s’amano ai palpiti

francesconigri©13.11.2013