E ti dirò quanto mi manca il mare
quel canto che avanza di tocco in corde
ed onda lo sguardo d’eroso al laccio
quasi un lancio d’inverso alla risacca
Più s’ammara e più s’orizzonta il verso
forte in gocce che fanno inchiostro al sangue
spuma in saliva le pupille d’acqua
e il profumo già specchia il suo sapore
Tutti i colori gli si appartengono
quelli dei ricordi e quelli del solco
l’ararlo è l’arazzo di pareti
che conosce il fondo della sua casa
E quando bacia di sabbia o di scoglio
le reti esultano al sale dipinto
e passano alle labbra quella lingua
che carezza in sorriso la sua seta
Più vale l’immenso ad ogni suo frutto
d’ogni parola che ha sete di trama
il tessuto dell’umido sa sempre
che scrive in righe al cielo le correnti
francesconigri©16.11.2013