La salita del legno è un arco di ceppo
vuole il camino delle carezze scalze
per tendere le labbra dell’ardersi
ai sighiozzi delle croste d’inverno
Se potessi sfiorare la pelle dell’incedere
la segnerei del brivido del tepore
quello che non chiede concambio o reso
ma brucia d’umido le bolle vuote
Aria e non respiro il sospiro del passo
sale e ferma l’attimo come d’abbraccio
quello che significa il tempo al granello
e scivola il sughero come in un fiume
Respiro e più che aria il sogno osato
ascende e libera i momenti e li penetra
come il viversi di forno e pane
o del boccone che lievita la carne
È sangue fluente è pelle imporata
tutto è ai ventricoli la chiave del pulsare
e nulla si versa se non nel baciarsi
saliva di vita a saliva di sudore
francesconigri©21.11.2013