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Quel giorno l’umido delle mie reti
inonderà ogni pioggia di salmastro
e le gocce insipide delle pozze e dei vetri
canteranno il tintinnare della tua pelle

Ti pescherò di lana che si scopre
d’un freddoloso mare che si fa solcare
e non conteranno nè buio nè luce
alla spuma che bolle dal fondale

Il calore del frutto grasso d’inverno
conoscerà il gusto delle carni piene
e la tua bocca danzerà le onde
della mia bocca che solca la prua

Non navigherò più il sogno inseguito
si fonderanno barca e ammararsi
come terra che si schiuma d’acqua
e battezza il creato al suo sempre

Quel giorno il continente sarà isola
ogni forra regalerà le cime di battigie
e gli sgomenti fremeranno i caldi brividi
del ritrovare il sè d’un bacio che sguarda

francesconigri©22.11.2013