Il mare un pò t’ossequia
del tuo manto rosso di versato
e d’onda placida ammara il gelo
per spumarlo in battigia ormata
Il tuo passo scalzo copre e scopre
libera il granello e lo frizza d’aria
e al posarvisi i fossati rivivono i castelli
come stagni aperti d’unico cielo
Il mare un pò ti si tempesta
del nudo che nascondi e vuoi scoprire
e di maroso impeta l’oceano
per rivarlo dell’umido che schizza
Il tuo sguardo certo è danza disarmante
irrita il labbro di pupille e l’attrae
e il fissarti arrende i nuvoli al sangue
quello che pulsa l’orizzonte del volerti
Il mare dell’inverno gonfio e sperso
ti darebbe il nome di dicembre
atteso amore che ripartorisce estate
del cinabro che ammala di primavera
francesconigri©01.12.2013
* All’amore dal mare d’anima