Le tue anse anforeranno le acque
come l’umido bevuto al suo mare
quando dormirai delle tue risacche
del fondale che s’affama al mio sale
Mi dormirai delle tue cale arrese
e ti dormirò d’àncora allo scoglio
le sabbie fruttate disegneranno
l’orologio del bracciale del tempo
Ti riempirai di fame di riempirti
ti riempirò di sete d’orizzonte
i moli si attraccheranno dei giorni
e le notti delle lune pescate
Il respiro corderà i tasti in suoni
e i palpiti suoneranno di spuma
e le onde quelle onde marose
riempiranno i canali dei vitigni
Il tuo fermento tralcerà di uva
e il profumo del nostro vino ebbro
saprà dell’immenso che fa al calice
il colore del nettare salmastro
Labbra che d’anima bevono labbra
vischie di vogata placata e insazia
che vuole il sonno che sa di saliva
ma già si risveglia di penetrarsi
francesconigri©03.01.2014