Sei così lontana e così presente
che la foschia ti narra del sottile
come lo spesso che vi cela il raggio
e lo trama dell’umido che pregna
L’erba cresce d’inverno alla tua brina
e il gelo dei tempi freddi è nudo
tanto che ad ogni panchina si svela
di listelli aperti ogni voglia d’irto
S’erge pur se si nasconde il fremito
del filo che si radica di terra
al cielo delle chiome del respiro
e il ventarsi è un cesto di cortecce
Cortecce e sugheri di traversare
dove la cima si schiara del molo
e il pescatore culla il dondolare
del cucire rete a pareti accese
Lì ti colgo e t’impregno e lì t’assorbo
non dove il tizzone cumula il grigio
nè dove il fuoco consuma le fibre
ma in quell’amare che si fa camino
francesconigri©09.01.2014