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Se prendessi ora in palmo il tuo dorso e
di petto aperto la tua schiena chiusa
troverei il fremito che mi nascondi
lungo il viale che chioma l’erba ai colli

‘Sì t’ho vista tra i parchi alle borgate
di ciuffi d’un inverno non voluto
tra i sogni d’ali ai voli degli storni
e i tronchi spogli di nidi migrati

Eri nello sguardo d’una folata
nella lacrima sciolta del suo soffio
nel cotone di nuvole che l’apre
nelle zolle contese ai suoi cementi

‘Sì t’ho sentita al sibilarti muto
d’una sciarpa accollata alle tue labbra
tra rughe e sete infilate di tasche
e i passi del frusciare della lana

Eri il calore che radica i legni
al sapore dei forni accesi e pieni
ed ogni languore delle salive
ne cercava l’impasto di profumo

Sì troverei quel fremito nascosto
d’un’anima ch’è sempreverde vivo e
forse d’un sorriso o forse d’un bacio
nei tuoi occhi il tuo viarti e il tuo amarti

francesconigri©10.01.2014