Non voglio un sogno che sogni
scatola d’ombre e di scacchi
camicia scollata al vuoto
pallide scale di fiume
No non voglio più fantasmi
nè processioni scalzate
nè tuppi di naftalina
nè grani di dita mute
Concimai la luna piena
e ne ricucii gli spicchi
nelle notti afose e fredde
nei sonni e nelle insonnie
Ricamai l’alito in stelle
trapuntato d’ore e passi
giorni bordati di onde
al luccicare del chiaro
Per questo pello di latte
e mi labbro al seno gonfio
e cammino il pavimento
di vento oltre le porte
Il mio sogno scrive il foglio
papiro di vene in trama
tessuto di mani in mare
come un travaso di rete
Piene e magliate di sale
fluite e più tese al frutto
su barca che parte e torna
di notte che di già s’alba
Il mio è un sogno che vive
vive il bacio e lo saliva
e tutta la tenerezza
della passione del dopo
Cos’è una stagione dimmi
se non l’ansima nel fiato
il sempre che la riscorre
sorriso di rughe al tempo
francesconigri©21.01.2014