E poi arrivi tu come un ciclamino
danza all’inverno in bocciolo chinato
setata d’acqua che sfida la notte
più pronta alla schiusa di primavera
Il tuo fremito al raggio che ti alba
moltiplica il miracolo dei pani
e la fame del gelo s’ebbra insazia
del sapore del tuo latte di neve
Il calore delle tue terre sciolte
vale più d’ogni polline ventato
e berne è una fiamma che non brucia
ma che regala il mandorlo a febbraio
Tra morsi di sgusciato e caramello
l’amaro fugge la pelle del legno
ed il profumo vapora le piogge
d’un sincrono amarsi in nodi di rami
E se ti volgi di capo schiomato
lo ieri è atemporale attimo
ti cercava e mi cercava il segreto
dell’universo in cui riporsi in bacio
francesconigri©09.02.2014