Sono la notte della luna piena
quella che inizia e scrive del chiarore
quel tenerlo penetrato e splenderlo e
per questo ti ho cantata nel giorno
T’ho cantata d’un sorriso di stormi
aleggiati al gioco dei rami nudi
tra raggi al sole e profumi di zolle
mentre i mondi si giuravano i voli
Ho sorriso ai viali filati d’ali
ai passi al fiume delle storie antiche
ai lampioni spenti delle sue rive
alle promesse di fontane scorse
Ma le tue acque mi sono di vene
le correnti del mare dei coralli
ed ai loro aranci rovescio i tempi
del fondo che ne risale i colori
Per questo ti ho cantata nel giorno
della luna che piena la sua notte
e per questo ti fiaberò dell’alba
che meriggerà di mattini il buio
francesconigri©14.02.2014
Che bella “melodia” salta fuori quando leggo queste parole che hai scritto. In questa lettura si sente il tempo del verso come un valzer arrichito con l’armonia dell’anima che danza. Bravissimo, Fra.
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Grazie Hebe 🙂 ❤
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