Ogni corteccia cadde al tuo cospetto
e la linfa respirò la tua aria
le scorze dei tempi si sfogliarono
e il sughero fu barca al tuo mare
Fine fine hai sezionato l’albero
il suo trascorso dai piani alle alture
d’una terra imbevuta di stagioni
e le sue radici
tutte le sue radici
hanno arato al rovescio
il versoio dei semi
del fertile che bacia il cielo
Questa la pasta
di questo mi hai impastato
del sorriso di Dio
che accoglie il pianto del sospeso
e polpa il cuore di fibre d’anima
Le gocce
quelle del sudore e delle lacrime
furono bevute dalle tue acque
tanto
che ti sto amando dell’asciutto dissetato
e nuotando della sete incarnata
Ti nuoto fiume di forra
del calore dei tuoi canali
sbattuto dai rivoli
delle tue ombre nude
E m’irraggi
mi colori
mi candeggi
dei voli che schiudi agli sguardi
degli sguardi schiusi di voli
e sei dolce
del sale che ritorna alla fonte
patina di pelle setata
ruvida di pori aperti
fremente
che brivida di foce
ogni inchiostro salmastro della vita
Per questo amore mio
non potrei immaginare
più bella frase
per cui piegarti d’angolo
nè pagina bianca
da scrivere di vene
Tu sei la carta
che mi ha fatto carta
del libro dell’amare
francesconigri©20.02.2014
Viaggio stupendo del viversi con tre puntini…Si continua e non si smette mai di scrivere la propria storia del proprio amore. Tanto di chapeau, collega poeta.
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già.. non si smette mai.. è un continuo ricominciare 🙂 grazie Hebe ❤️
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