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Il tavoliere dei sogni impastati
sciolse le sue farine di sale
alla tua pianura di nebbie
d’ogni fremito
che dorsa d’appennino
e li giunse

Compresi le alture
quelle che soffiano d’onde
quando ti scoprii
alito di cordigliere
che decolla gli altopiani
a porti di respiri di maree

Compresi il viaggio
ed il volo
e lo compresi nel nuotarti
della terra
che si pregna d’ali e di spuma

L’isola di mezzo
quella che si sogna
s’affaccia ora al mio vogarti
e mi tirreno a te dell’isola che c’è
amarsi
interplanetario amarsi
universale amarsi
oltre le zolle con tutte le zolle
oltre i rami con tutti i rami
oltre le stagioni con tutte le stagioni
stelle stesse col buio e la luna
i suoi riflessi ed il suo sole

I tuoi palmi aperti
migrati a me
d’ogni mio migrare giunto
godono ancora
nel tuo sguardo planato
il mio involarti
e i tuoi profumi
i tuoi sapori
lenzuolano i venti
e vogliono il ricominciarci

Per questo ti ho detto
che iniziò il principio
che non finì il finito
ma tuffò ai battiti
quel fendere d’aria
che solo un bacio
un bacio innamorato
riempie dei vuoti

E ti riempii
e mi riempisti
e un castello liberato
rimostrò di liberatore
il senso dei mattoni
della storia
del domani

francesconigri©22.02.2014