L’inverno cede il passo
e l’anticipo dei pennelli gemmati
respira il telaio dell’ago
filato dei venti d’aliti
Il ricamo è un colore cotonato
pazienti ciocche alle mani attente
e il lino già profuma di tepore
dell’estate che lo verrà di trama
Traspira sincrono alle dita
germogli simultanei
delicati
forti al
tessuto fresco
che saluta il freddo
e gli sorride di cielo terso
T’ho vista d’oggi
e mi hai visto
in quel cielo sgombro di
quei cieli bevuti
imbevuti
impregnati
vestiti di noi
azzurri come le labbra
Già
sono immense le
labbra che amano
volano d’ali ai boccioli del poi
umide
di rugiada d’occhi guadati
E se l’acre
dell’averci di sboccio
non si stanca come non si stanca
il sincrono
è ciò che la notte cuce al giorno
delle tue anse
guadagnate ai miei rami
francesconigri©25.02.2014
Si sta scrivendo una storia d’infiniti…bellissimo come le labbra blu di cielo ed i germogli. Stupendo, collega poeta.
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Hebe 🙂 ❤
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