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Ho visto sulla pelle il trasvolare i mari
i voli degli aquiloni ai prati
la conquista dei sentieri alle vette
ma la tua emozione
che ammara le ali spiegate
al bermi di brezza irta d’erba
d’una primavera che buca di cima
l’infinito guadarsi d’un attimo di sguardo

sì questa emozione spessa
mistura di bocca e miele e cereali
terra fertile che ama
come un aratro d’onda
fruttato di polpa
salato di dolce
acre di volermi e rivolermi

questa emozione
è il brivido d’isola
che inseguii d’un bacino d’acqua
e che mi viene d’uno specchio d’oceano

Ti specchi e m’ami
e ti vedo così
come tra le mie braccia
persa e ritrovata
respirata ai tuoi aliti
immersa ed emersa
come Goaiguaza nei tuoi Caraibi

E mi emozioni
come un bacio di borgo
stretto
improvviso di vicolo nudo

Si chiamava di marzo
come l’emozione matura
d’un inverno che saluta
e che s’arrende

È già marzo ora
i colori smuovono le frecce dei venti
sono dita protese al nuovo abbraccio
e già ti gusto
tra i fremiti del costato
dove tasco il tuo esserci
e delle tue gambe cucite alle mie chiome

Emoziona l’emozione
che vive l’ancòra
della goccia di cuore
che contiene il suo tutto

francesconigri©02.03.2014

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