Nell’ora azzurra del tramonto
il vissuto sensa la sua notte
e il buio prepara la sua fame
del giorno da scrivere d’un sogno
Luna e sole s’incontrano specchiati
e le vie delle stelle s’accingono di luce
per disegnare allo spesso
i sentieri letti d’occhi nudi
Ogni volta si conoscono e si riconoscono
e i pastelli d’anima si colorano di
digiuni viola e voglie rosa
e la pelle vola delle ali
del cuore che s’impara
Nell’ora azzurra dell’alba
la notte rirespira del vissuto
e la fame vive i suoi languori
del sogno che palpita nel giorno
Luna e sole si cercano d’immenso
e la luce colma i cieli di prati e mari
per fare spesso il rotolìo di spuma e d’erba
che ammara e decolla gli aquiloni
Ogni volta s’incontrano all’infinito
nel cosmico che non abbisogna d’ore
e i colori dei pennelli d’alito
aleggiano i tratti dei pori ambrati
del cuore che si dipinge in tela
Così ci amammo nella notte dell’inverno
del giorno ventato di primavera
da allora la notte sensa la sua attesa
e il giorno la sua fame
e l’estate già risponde ai tempi
del calore che perenna il tempo
Ci conoscemmo e ci riconoscemmo
tu ora azzurra del tramonto
io ora azzurra d’alba
L’intreccio non ha più indirizzi
nè appuntamenti di nuvole o di onde
l’attimo del sempre al sempre vive
il bacio dei ventricoli alle bocche salivati
francesconigri©05.03.2014