Ho rigustato il
profumo del mare oggi
ed era la tua bocca
Era tutta l’essenza delle maree
e tutta l’assenza dei suoi schizzi
Asciutto
ho bevuto l’umido del volerti
e la sete di te era il
sale delle saline
vascata
piena
cristallina
I gabbiani giacevano le sponde
custodi degli scogli
sentinelle delle spume
Ovunque
tra i passi del vento
il profumo del
mare era la tua bocca
Era tutta l’essenza del levante
e tutta la consistenza delle nuvole
Acqua sospesa
sole ammarato
ed alghe
e cesti di ricci al molo
Il profumo del mare
affama il persistere del
tuo sapore
E lo sciabordare delle barche
azzurre come
l’ora dell’immerso all’immenso
era il suono della tua lingua
che parla la mia lingua
era il suono della
saliva delle mie vene
che ti canta di
pizzica innamorata
Già
pizzica le narici
questo profumo di desiderio
E ti pizzico il sale
e questa sete
e questa bocca piena e vuota
e questo languore di te
del tuo riccio
della tua polpa
salmastra d’amarmi
francesconigri©23.03.2014
Quando il paessaggio viene da dentro, quello che c’é intorno a noi é una bellissima cornice che fa marco anche a delle parole abbracciate, come quelle di questa tua poesia. Sublime.
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“marco”: in spagnolo é come dire: fa di contesto. Quindi intendo dire che questa cornice e’ il contesto dentro il quale si abbracciano le parole….(lezione di spagnolo gratis, hahahah )
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Sì ho compreso 🙂 ❤
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