Se tu mi respiri
mi basta
Vedi
la fontana del
Trianon rizampilla
i suoi silenzi
ed i suoi vuoti
bevono dell’impensabile
Sinanche il prato attorno
canta la rugiada
di questa primavera che
t’ho scritto dentro
L’ho scritta di fili imbevuti di
aliti ai tuoi vicoli
paziente
appassionato
come un mastro di pietre a secco
ed i sogni
ora
sono borghi alle case
Anche i bordi dei
marciapiedi e
le buche delle strade
gemmano umidi alle
soglie dei raggi
e i segreti delle
pieghe delle vie
s’alzano d’uscio schiuso
come i nidi alle cimase
ed i becchi al
cielo d’ali
Estensioni che
cantano
ringraziano
tessono gli intrecci
delle terre ai cieli
E s’ode
sì
s’ode chiaro il caro e
atteso cinguettare dei
balconi alle finestre
È più
molto più d’un trasporto ai rami
È lo spazio vinto
le attese colmate
i virgulti colanti
le cortecce ebbre di resina
e tutto
tutto s’ncolla col
senso dell’aria
del respiro
di quel vento che
cuce anima e sguardo
il non più e il sempre
il forse e il già
i limiti al senza limite
E mi carezza lo sguardo
quell’amplesso del cuore
in cui i tuoi occhi
prima socchiusi
mi hanno baciato
di pupille piene
francesconigri©03.04.2014
“Sinanche il prato attorno
canta la rugiada
di questa primavera che
t’ho scritto dentro”… “E mi carezza lo sguardo
quell’amplesso del cuore
in cui i tuoi occhi
prima socchiusi
mi hanno baciato
di pupille piene” Ed per questo che la fontana…, i bordi dei
marciapiedi e le buche delle strade…, i segreti delle pieghe delle vie …, il cinguettare dei balconi alle finestre.., i virgulti colanti
le cortecce ebbre di resina e tutto,
tutto s’ncolla col
senso dell’aria
del respiro
di quel vento che
cuce anima e sguardo. Lo credo cosí, collega poeta.
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Questo crederlo sboccia la rugiada di questa primavera 🙂 ❤
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