T’osservo
nel mio mare t’osservo
del mio mare ti gusto
Le tue vele
aperte e tese
piene di questo
vento d’aprile
entrano ed escono al
mio porto
e a sera
quando per tutti sarà sera
quando la luna crescente
invaderà lo specchio di
queste onde crespate e chete
e i fondali ormeggeranno le
carene alla casa del sale
le mura antiche
conosceranno la
solidità delle reti
tra le mani delle
rughe innamorate
e la pelle saprà
del sottano vivido
profumato
che accoglie le vogate
le vive
con il sapore della domenica e
della primavera
T’osservo
nel mio mare t’osservo
del mio mare ti gusto
Il molo del levante
canta i tuoi solchi
e le tue scie inarcano i
respiri della tua spuma
Mi narrano
mi dicono
mi sussurrano
È un sorriso che non
segreta l’emozione dei brillii
costanti
intermittenti
come l’acqua che chiama il sole
il suo tepore
i suoi raggi
per vestire l’aria
della brezza al vento
E il vento
questo cesello che
plana e invola i gabbiani ai
sogni del volare stanziato
a pelo di bagnato
a pelo di scoglio votato
a pelo di lampioni pronti
Il lungomare di
questa vita che s’ammara
è una terraferma che si bacina
colma di te
T’osservo
nel mio mare t’osservo
del mio mare ti gusto
Con me sei nuda
e questa porzione d’oceano
alita l’immenso e l’imminente
come tutti gli orizzonti
segnati dalla linea del cielo
E i colori dello sciabordare
del navigare
dell’andare e del tornare
hanno il senso del
profumo del lontano
del sognato
dell’impensabile che
giunge il cosmo alle gocce
di finalmente lo giunge
e lo congiunge di
questo salmastro alla
saliva del cuore
Con me sei nuda
nudo d’amarsi
bell’amare di questa
stagione attesa
che sboccia sinanche
le pieghe delle canne
lanciate alla rotonda
di questo pescarti
T’osservo
nel mio mare t’osservo e
del mio mare ti gusto
francesconigri©12.04.2014