E dove la storia fu storia
e ancora si piazza al mondo
c’è una terrazza sgomenta
un sospiro sospeso
un fiato al sempre del sempre
un respiro che ingoia il
veleggiare e fa l’eterno
e la pietra parla
e la terra s’alza
imponente
come una carezza del cielo che
ne contiene le argille
le plasma
le vasa
le invasa
le rama e le bronza
e le accende
le scintilla del fuoco
e del calore dei tempi arresi
dell’intimo amarsi
E c’è un glicine
che pergola i sudori
copre alle gocce
spiraglia al vento ed al sole
alla luna ed ai sogni
Attonito
glicine attonito al
tempo dei tempi
vestito ai colori
spoglio ai profumi
silente
come il fruscìo della
pelle alla pelle del cuore
Ed è lì
alle porte di Vesta
che le nostre essenze
ebbero il fine
il sottile e lo spesso
il vestito ed il nudo
e il preannuncio dell’uno
acqua che beve le seti
e le effluvia
le bagna e le spacca
e le commessure
sanno dei petali alla rugiada
dell’unico stelo
di grappoli tesi
Il glicine attonito
s’è vestito di noi
del nostro profumo
osmosi
sincrona osmosi
ed è lì
è lì quella saliva
terrazza il sempre del sempre
d’unico fiato
unico respiro
sospirato sgomento
La storia fa la storia del sempre
ancora
ormai
e le narici d’ogni passo
e lo sguardo d’ogni fluire
sapranno
sì sapranno
di quest’unica saliva
francesconigri©04.05.2014
“sapranno
sì sapranno
di quest’unica saliva” Bellissima notizia: l’amare.
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