E il mare fiorì gli scogli
li fiorì di primavera fresca
li fiorì al tepore ventoso
come l’estate che scuote i canneti
Li scuote e li libera e vibra
alle dune della sabbia rocciosa
e i ciottoli a riva inverditi
narrano il muschio che s’è aderito
Giocavo bambino alla torre
e con quell’animo ancora alle rughe
i colori cangianti alla pelle
e scalzi pronti ad un salto di schizzo
Chi mai sì proprio chi mai
avrebbe un giorno scolpito le orme
sui chicchi di rena in farfalle
del bosco che cresce dell’umido
ogni resa dell’aria alle anse
ogni battito di voli ai respiri
Forse il crespo che s’è innamorato
forse l’onda d’arresa apnea
forse il flusso che rialza la china
il lembire le rive di sponde
o forse il partirsi delle vaste maree
e quel giungere sempre d’andarsi
Forse tutto o chissà forse nulla
certo mai il minimo nulla
certo mai il meno di tutto
certo solo il pieno del vuoto
Non so non lo so
so soltanto ed ora lo so
mentre carezzo il tuo profumo in battigia
mentre saporo i tuoi odori alla lenza
del mio prendere te al tuo prendermi
che quel mare sì proprio quel mare
fiorì gli scogli del profumo di sabbia
li fiorì della sabbia bagnata
muschiati al cielo di cucito al porato
E ti vissi così amore mio
così come ti vivrò di domani
di quel mare in commessure dei giorni
dove il sale alle acque riconosce il suo alito
e le gocce il sapore del gusto
francesconigri©28.05.2014
Il filo dell’amare é colui che ricama i tempi, cosí anche ogni tua parola (mi) ricama, dentro, fiori e sentimenti come lo fa anche la primavera.♥ Grazie Fra ♥
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I tempi sono un disegno sulla tela del tempo.. Il tuo soffio di primavera, Hebe, ne ha mosso il ricamo.. Le dita scrivono ciò che pulsa nel polso alle vene.. ❤ ❤
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