Da questo lato della riva
la notte ha il
profilo d’una rena infilata
come una carezza alle
chiome tra la pelle assetata
è tutti i tempi arresi
granellati ai
pori del cuore
granita di mandorle
maturate al tepore e al cocente
misturate del fresco dei
suoi fiori di grazia
e d’annuncio d’estate
E le chiome dei
pensieri e dei soffi
di rampicanti e rughe
vivono i fremiti
delle radici pulsate
Infilata
alle pieghe docili delle attese
pronte per il pasto della spuma
E ti bacia la
stanchezza dei
passi zingari
la bacia d’ogni
ansia del cercarti che
ha conosciuto le
stelle dei sogni incontabili
e riconosciuto
di sgomento e stupore
la sua cometa
e il vagito
L’ora muta è
un canto di maree
Tu
qui
seduta d’ora al poi
hai le scarpe belle
del fluirti d’orizzonti e sponde
del fluirmi di scogli spiaggiati
e la battigia d’aversi
disegna all’ultimo orlo
il sorso continuo
del cielo ai suoi fondali
Fremita
tremula
la musica delle
carene alle gocce
e tutto è un immenso
che fa giorno
e storia
ed ancora
delle farfalle a raso
di questo umido viversi
francesconigri©17.07.2014