Hai la tenacia dell’acqua
e l’umiltà delle sue gocce
la pazienza dei boschi che
crescono silenti la musica
e che t’hanno cresciuta lignea
e frondato di vento l’alito
l’altura delle cordigliere che
sanno pregare il cielo
e che t’hanno insegnato
a leggere i
tempi nel nuvarsi
nei raggi temperanti
nei carri delle stelle
Sei la natura dell’intimo immerso
e l’immenso della sua emersione
e canti dell’armonia
che arpeggia i tuoi corbezzoli
alle liane dei voli
Per questo la tua voce
è il suono tenero e appassionato
del continente antico che
ritrova il senso nel novarsi
e i tuoi suoni impastano
le note delle nacchere
a quello dei passi urlati
ed ogni guscio
ogni guscio
è una caravella di volerti
Per questo quando mi baci
tutta l’energia dei pori
penetra di papille insalivate
e incolla i ruvidi dello
schiumarsi profumato
saporito di sgomento schizzato
come un bagno cascato
dall’alto dentro
al dentro alto
Tutti i respiri attendono il tuo fluire
ed i sospiri sorridono
alle tue maripose chiomate
e mi solletichi l’insazio
Tutto t’attende
a bocca aperta
come le antenne del cosmo
sgravitato alle tue gravità
gravitato ai tuoi emisferi
Sei l’armonia insistente che
incede la notte al giorno
e il giorno al suo letto amante
e l’attimo ad ogni anfratto amato
E se ripenso
come ripenso
agli istanti in cui a me
così ti sei versata
so che per quegli attimi
e il loro sempre
sono valse le pietre
e valgono gli scogli
Più vale il bersi
equilibrio d’anime
in soluti cuori
francesconigri©22.07.2014