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Radicata di gemme
plurima d’unico fusto
riservi d’amido la vita
sinanche a rinascerne i fanghi

T’àncori al fondale e
gli dai senso d’aria
e a questo ti tenaci d’acqua
spaziata di respiri ed aliti

attraversata
del volo fluito

T’ergi di sospeso
come un lago che
nuota il mare

d’ampio che
conosce i suoi livelli
e li percorre

Fiori di puro e
universale

e potrei dire

senza fine alcuna

dell’eleganza del tuo
calice imbevuto

o della grazia di primavera dei
tuoi stami ai
petali d’anima d’estate

o del profumo del tuo ovario
che s’offre di coppa pronta

Ma più d’ogni bacca o
sorriso pennellato

le tue foglie sono al cielo
ciò che la terra fa dell’acqua

letto pieno del
viversi d’umido
e dell’umido che rivive
le gocce alle sue zolle

Le tue foglie

cerate all’azzurro
a respirarne il fiato
e a farne linfa

dolci al sole
a farne tepore del
tuo nuotarti

E se mi vesti di
questo avverdare

la delicatezza del finito
è più maestosa al
ricrearsi

e la bellezza del fragile
è la forza dell’infinito

francesconigri©31.07.2014