C’è finalmente un tempo
che hai
e che hai sempre voluto
in cui i ciuffi verdi
agli interspizi
dei mattoni ai palazzi
ti festano al ricordo
del sapore bambino
È un volo d’andare
indietro ed avanti
un tornio di ritorno
struciolante
una graffa aperta e chiusa
sottile
trasparente
quasi d’osmosi
all’equazione della vita
risolta nel canto sensato
dell’apparente pindarico
della primavera
E tutto si spiega
e si dispiega
anche il tuffo al cuore
dell’aguzzare in picchiata
o del sospirare planato
Qui
in questo tempo
i cinguettii zinzilulano
e tutto è antico e nuovo
e lieta
e sa di primizia che primizia
come l’unico
che si riprende il perenne
E agli interspizi tu
aerodinamica
onnipresente
con la tua ora blu alla pelle
e di tocco alla luna in pube
sogno avverato
di questi ciuffi verdi
al becco d’umido
volatimi di giorno
del nido notturno
che accasa il singhiozzo
dell’interrotto agli orizzonti
Respirano i mattoni
i palazzi sfrecciano
alla saliva dei vicoli
l’impossibile nutre
francesconigri©27.04.2015
Francesco Nigri | allrightsreserved