Ed anche se la notte
ci nasconde l’onde
come un manto che
disconosce
terre e cielo attorno
il mio fondale respira il tuo salmastro
ed il fluirci è spesso alle correnti
così di quando m’attraversi dell’oceano
e ti bacio dell’umido che goccia
Ogni corsa mi rincorre il mare
per l’attimo
intenso e breve
di battigia spumata e piena
pur anche se gli scogli
ne arrocciano i suoi rivoli
Erodo al tempo il ruvido
lo muschio a saliva del volerti
e gli spigoli mi tremano i polsi
della barca che teme la carena
Tu
tu voga di solcarmi
voga a me sapida
come questa fame
del tuo sale cristallino
Lo sciabordìo
suonerà i tempi del cullarci
come la fonda l’aria
profuma di pescato
francesconigri©07.11.2016
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