Non so se più fu il
Santo d’Aragón
o la carezza d’una cometa
ma sorrise il cielo stellato
della stessa luna chiara
dei sentieri impensabili
e dei sogni affidati
di questa notte perpetua agli
occhi e perenne al cuore
Così
d’un ballo danzato al tempo
e d’un tempo mosso al ballo
sei nata d’oggi e ieri e sempre
e schiarisci i notturni
tutti
delle albe certe
A te
a te levo il canto
tra polvere di cometa ed
acque sante
Mai fu più bella l’orma
della vita ai miei mondi
del luccichìo fluido
delle tue ali
Sogni e preghiere
giunsero le mani
e fu l’abbraccio
d’una notte alla mezza estate
Perpetuo al perenne
al sapore di raggi
caldi
appassionati
eterni
come la saliva d’essersi
e i suoi fili ai nostri baci
francesconigri©11082018