
Il guadagnarti al mio fuso
Nel tempo d’un tavoliere l’impasto fu di farina ed acqua tra piogge di sole e di mare un promontorio faragliò Continua a leggere
Nel tempo d’un tavoliere l’impasto fu di farina ed acqua tra piogge di sole e di mare un promontorio faragliò Continua a leggere
Quando le tue sponde conosceranno il salmastro del mio mare profondo ogni tua riva pulserà di cielo e i muri Continua a leggere
Fremono queste mie righe del cuore affidate al tempo dell’avvolgerti chiuse di pagine di aria e di vetro versi scritti Continua a leggere
Ora ch’estate posa le conchiglie per salare il sogno delle onde piene al sole che cercherà il tuo tepore tra Continua a leggere
Vorrei baciarti ora di mezzogiorno come un flamenco appassionato e caldo luccica lo sguardo con me d’averti come il sole Continua a leggere
Si continenta l’isola del versato dove il mare colora sempre del cielo sventa l’alito del tempo nel respiro in attimo Continua a leggere
Dove s’addensa il buio fitto che spessa sboccia un’orchidea notturna e rischiara si spande dolce il suo umido profumo nei Continua a leggere
Scriverei il più profondo della notte sbracciato di mare in cui fui d’isola macchiato di cuore del suo tramonto ferisce Continua a leggere
Carezzami come sai accarezzarti di ciocche di vento per il canneto di morso in fragola di primavera di labbra schiuse Continua a leggere
Emilia
L’incontrai da ragazzo di ballo di balera
profumata di salmastro di riviera d’oro
tra le sue valli di verde umido di frutto
e colline che sanno sempre di ripieno
L’incontrai di lembo di terra arata sudata
si lenzuola tra maestrale e mezzogiorno
forza d’andare di barca in mezzo al mare
solca di zolla impossibile ne fa germoglio
Dalla bocca in canto note come di patria
dalle sue parole lingua di nuovo popolo
cuore del sorriso di quest’ammarata terra
braccia d’instancabile su piedi di danza
L’incontrai da ragazzo di possibile sogno
poi sempre ritrovata è così come d’allora
anche quando sfaglia il mondo e lacrima
resta la giovinezza d’andare pedalando
Tra quei capelli al vento che tessono aria
fili di fiume che invenano come di madre
granaio e grano che si fa tavola e pasto
nell’ora del tremore di più l’ama chi l’ama
francesconigri©2012.inedita